Ha superato quota cinquecento morti il bilancio tuttora non definitivo della sciagura avvenuta in Bangladesh il 24 aprile scorso, quando un edificio di otto piani che ospitava negozi e laboratori tessili a Savar, città-satellite alla periferia nord-ovest della capitale Dacca, si è accartocciato su se stesso a causa delle condizioni fatiscenti e dell’instabilità delle fondamenta: lo ha reso noto un portavoce dell’apposita unità di crisi dell’Esercito incaricata di coordinare le operazioni, tenente Mir Rabbi.
Secondo l’ufficiale, con il recupero tra le macerie di decine di ulteriori cadaveri durante la notte, il numero di coloro che hanno perso la vita è salito infatti ad almeno 501. I feriti ammontano a oltre un migliaio, e decine di altre persone risultano disperse a nove giorni dal tragico crollo.
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