In un clima di tensione e incertezza, la giudice Yasmín Barrios ha riavviato il processo per genocidio e crimini contro l’umanità contro l’ex dittatore Efraín Ríos Montt (1982-1983) e il suo ex capo dell’intelligence, José Rodríguez, sospeso da due settimane per un conflitto di competenze fra giudici ancora irrisolto.
Accettando una prova video della difesa del generale a riposo, accusato dell’uccisione di 1771 indigeni Maya Ixiles fra cui donne e bambini, Barrios ha annunciato il riavvio del dibattimento.
Già martedì, Barrios aveva riammesso al processo l’avvocato di Ríos Montt, allontanato dall’aula il primo giorno delle udienze, il 19 marzo; per questa decisione, dettata secondo la giudice dalla mancanza di “etica e professionalità” del legale, la Corte Suprema di giustizia del Guatemala (Csj) ha aperto un’inchiesta a suo carico ponendo un’altra ipoteca sul destino del processo.
Barrios ha anche ordinato alla difesa di presentare le prove e i testimoni non esibiti finora, nominando un difensore pubblico per Rodríguez.
Il processo era stato sospeso il 19 aprile dopo che la Corte Costituzionale aveva riammesso la prima presidente della corte, la giudice Carol Patricia Flores, ricusata il 23 novembre 2011 per presunta parzialità; se l’alto tribunale dovesse confermare la decisione, le prove e le deposizioni rese dai testimoni sugli orrori del conflitto nell’arco di un mese sarebbero vanificate e il processo riportato indietro di un anno e mezzo.
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