Un tribunale in Bangladesh ha dichiarato oggi illegale lo statuto del principale partito islamico Jamaat-e-Islami perché violerebbe la Costituzione del paese. La decisione impedisce al partito di partecipare alle prossime elezioni legislative e potrebbe portare al suo scioglimento. I giudici hanno accolto una petizione che risale al 2009 presentata da un’associazione di sufi (una setta islamica moderata) che accusa la Jamaat-e-Islami di essere una formazione politica di stampo religioso. Il verdetto era molto atteso e si teme che possa scatenare le proteste degli islamici. Fin dal mattino le autorità hanno rafforzato la sicurezza a Dacca. Da mesi, la Jamaat é protagonista di violente dimostrazioni dopo le condanne a morte di alcuni leader fondamentalisti accusati di crimini di guerra da un tribunale speciale (International Crimes Tribunal) creato nel 2010. Il principale partito islamico è ritenuto responsabile di massacri e gravi abusi durante la guerra di indipendenza del Bangladesh nel 1972.
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