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Il Bangladesh al voto, opposizione chiama al boicottaggio

Dopo avere inutilmente impedito che tentato di fermare la corsa verso il voto di domenica voluto dal premier Sheikh Hasina Waheed, la leader dell’opposizione Khaleda Zia ha chiamato al boicottaggio di una tornata elettorale che ha definito “una farsa da stigmatizzare”. “Nessuno, nel paese o all’estero, riconoscerà il risultato di queste elezioni e il governo che dovesse uscirne sarà ancora una struttura illegale”, ha detto la signora Zia in una conferenza stampa.
L’ex premier, che a capo del suo Partito nazionalista del Bangladesh guida la coalizione di 18 movimenti politici che da mesi si battono per annullare la consultazione elettorale, si trova da alcuni giorni agli arresti domiciliari, mentre i suoi sostenitori sono stati colpiti da arresti di massa e si sono scontrati duramente con le forze dell’ordine nelle strade della capitale, isolata dal resto del paese.

Proprio dalla residenza di Khaleda Zia, un suo consigliere, Osman Faruq, ha annunciato un nuovo sciopero generale di 48 ore da oggi ed ha sottolineato che proseguirà il blocco delle comunicazioni stradali, ferroviarie e fluviali già in corso da novembre, con diverse interruzioni ma finora per complessivi 22 giorni.

Ieri due persone sono morte e tre sono rimaste ferite su un automezzo pesante finito fuoristrada dopo che i manifestanti gli avevano lanciato contro un ordigno esplosivo. Gravi ustioni per tre passeggeri di un autobus colpito anch’esso da un bomba artigianale in mattinata.

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