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Brasile: ancora scontri e sparizioni

Alcune migliaia di manifestanti sono scesi per le strade di Rio de Janeiro e di San Paolo per manifestare contro i governi dei rispettivi stati, accusati di corruzione e inefficenza, e per chiedere il rilascio dei manifestanti arrestati durante le proteste del mese scorso.

A Rio alcuni plotoni della polizia militare sono stati schierati a difesa della residenza del governatore, Sergio Cabral, mentre a San Paolo molti dimostranti sono stati arrestati e altri sono rimasti feriti negli scontri con le forze dell’ordine. I manifestanti sono scesi in piazza ieri sera, anche per avere notizie sulle sorti di un residente di una favela, Amarildo de Souza Dias, scomparso dopo essere stato arrestato il 14 luglio dalla polizia a Rocinha, la più grande favela di Rio. I figli di de Souza Dias hanno fatto eseguire le analisi del Dna rinvenuto sul sedile posteriore di un’auto della polizia per verificare se si tratti di quello del padre. Due giorni fa, sulla spiaggia di Copacabana erano stati esposti dai manifestanti 10 manichini coperti da teli bianchi a simbolizzare i casi di sparizioni registrati nelle ultime settimane e ancora non risolti.

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