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Amazzonia: Corte dell’Aia appoggia la Chevron contro l’Ecuador

Il colosso petrolifero statunitense Chevron ha annunciato di aver ottenuto un’importante vittoria legale nella clamorosa vicenda che lo oppone all’Ecuador, paese che lo ha condannato a una multa di 19 miliardi di dollari per la contaminazione di una porzione di Amazzonia.

Un tribunale di arbitraggio della Corte internazionale di giustizia dell’Aia ha stabilito che Chevron non sarebbe perseguibile grazie ad accordi siglati nel 1995 tra il governo di Quito e il gruppo Texaco, responsabile dell’inquinamento, acquistato da Chevron nel 2001. Tale intesa, in base alla quale Texaco accettava di bonificare l’area contaminata dalle sue attività nella regione di Lago Agrio, proteggerebbe dunque Chevron da qualsiasi azione legale a carico.

“E’ finita. Questa decisione di un tribunale internazionale rispettato conferma l’illegalità della denuncia” ha commentato il responsabile dell’ufficio legale di Chevron, Hewitt Pate.

Chevron è stata condannata nel febbraio 2011 da un tribunale di Sucumbíos che ha convalidato le denunce presentate dagli avvocati di 30.000 abitanti della regione amazzonica; la stessa corte ha inizialmente fissato a 9,5 miliardi di dollari la multa ponendo delle condizioni, come l’obbligo di porgere “pubbliche scuse alle vittime”, pena l’aumento della sanzione. Il colosso nordamericano ha opposto, invano, svariati ricorsi – uno dei quali respinto dalla stessa Corte superma statunitense – e anche negli ultimi giorni ha presentato alla procura di Quito nuove accuse di corruzione a carico dei giudici che l’hanno condannato.

Martedì nella vicenda è entrato personalmente anche il presidente Rafael Correa lanciando dall’Amazzonia una campagna internazionale, “La mano negra de Chevron” (la mano sporca della Chevron).

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