Il presidente iraniano Hassan Rohani ha ordinato alla “polizia della moralità” di non arrestare le donne per abbigliamento inappropriato. Stando a quanto riferito oggi dal Telegraph, il presidente ha deciso di trasferire il controllo del “progetto della modestia” al ministero dell’Interno. Una iniziativa letta come un allentamento delle più rigide norme islamiche che hanno a lungo governato il comportamento dei singoli individui, in particolare quello delle donne.
Il brigadiere Ismail Ahmadi-Moghaddam, capo della polizia iraniana, ha dichiarato che la questione dell’abbigliamento di donne e uomini non sarà più materia di competenza delle forze dell’ordine. “Il governo ha deciso di affidare questa questione al consiglio sociale impegnato in questo momento a organizzare il proprio personale e i propri obiettivi – ha precisato – noi continueremo ad essere disponibili qualora venisse richiesto il nostro intervento”.
Oltre alle unità della “polizia della moralità” la questione vedeva coinvolte anche bande di volontari, spesso accusate dei peggiori eccessi commessi ai danni delle vittime. Durante la campagna elettorale, Rohani aveva assicurato che in caso di vittoria le donne iraniane “sarebbero state al sicuro dalle vessazioni in strada e avrebbero goduto di reali misure di sicurezza”.
“La modestia va be oltre il fatto di indossare il velo – aveva detto – il modo in cui i vigilantes interpretano la questione della modestia suscità l’ostilità della nostra società e ha effetti negativi, opposti agli insegnamenti dell’islam e alla costituzione”.
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