Ancora scontri questa mattina nella capitale della Cambogia dove continuano le manifestazioni dei lavoratori che rivendicano aumenti salariali. A mobilitare decine di migliaia di operai delle manifetture tessili la richiesta di aumento del salario minimo fino a 160 dollari al mese, mentre il governo è disposto a concedere solo un aumento dagli attuali 80 dollari statunitensi fino a 95.
Le fonti locali segnalano questa mattina almeno sette feriti e altrettanti arrestati a Phnom Penh per nuovi scontri tra lavoratori del settore dell’abbigliamento e i reparti antisommossa della polizia.
Per disperdere i lavoratori che bloccano le aree industriali la polizia ha fatto uso di manganelli, lacrimogeni e anche delle armi da fuoco. Da parte loro i lavoratori organizzati da due delle maggiori organizzazioni sindacali della Cambogia hanno risposto con pietre e bastoni ed hanno bloccato le strade davanti alla sede ministero del Lavoro. Le multinazionali straniere e gli imprenditori locali riuniti nell’Associazione delle manifatture dell’abbigliamento hanno deciso intanto di realizzare una serrata per evitare che gli operai occupino o danneggino gli stabilimenti.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa