L’intervista che ha scioccato Repubblica.
Celestini: ‘Sto dalla parte degli antagonisti. Gli scontri? Era un corteo non una passeggiata’
Ascanio Celestini, lei ha partecipato alla manifestazione di sabato: quali sono state le sue impressioni?
«È stata una bella manifestazione, grande, tranquilla. Ero con due miei amici. C’era tanta gente che aveva la metà dei miei anni. Ci siamo sentiti un po’ dei vecchietti».
Gli scontri temuti non sono mancati. Li ha visti?
«Io mi sono spostato tra la parte centrale e la coda del corteo: quando siamo arrivati all’altezza di Casa-Pound ho notato tanti che guardavano in una stessa direzione. Ho sentito qualche petardo, un po’ di puzza nell’aria. Ma poteva essere di tutto».
Dall’interno del corteo c’è stato chi ha tentato di bloccare i violenti: video e foto di giornata lo documentano. È come dire che i buoni sono riusciti a isolare i cattivi?
«Ho visto, per esempio, video e foto di persone chine in terra. Se qualcuno dice: “Stanno prendendo dei sampietrini”, io non posso sapere cosa stessero facendo davvero in quel momento ».
Ma gli scontri li abbiamo visti tutti.
«Io non li ho visti»
Sa che alcuni fermati saranno processati?
«È successo altre volte: li prendono, poi magari li accusano per devastazione e saccheggio. Capi di imputazione che hanno senso se radi al suolo un quartiere. Ma se dai fuoco a un bancomat magari può essere vandalismo».
Il ministro Alfano ha parlato di “forze dell’ordine” contro “forze del disordine”. Che ne pensa?
«Una manifestazione non è una passeggiata. È l’espressione di una protesta, contiene della rabbia. Quello di Alfano mi sembra uno slogan, un modo di semplificare».
Ma sintetizza una verità?
«La sera prima del corteo sono stato a San Giovanni, a salutare gli “attendati”; sono stato anche a Porta Pia, un luogo storicamente carico di significato anche se, chi l’ha scelto, lo ha fatto perché lì ci sono la sede delle Fs e del ministero delle Infrastrutture. Conosco bene i No Tav, i No Muos, i No dal Molin: con loro in estate ti puoi fare tre mesi di campeggi, e discutere».
Archiviamo i cortei? Dice che hanno fatto il loro tempo?
«Può essere bello considerare altre forme di protesta. In un’assemblea puoi capire molto di più di un problema. Certe manifestazioni, se precedute da troppa stampa, da tanta ansia per i cittadini, diventano una scocciatura e dei problemi non si parla nemmeno più».
da Repubblica
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