DIYARBAKIR – E’ fuori pericolo Mehemet Ezer, il bambino di dieci anni colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno sparato dalla polizia a Silvan, distretto del sud-est nella provincia di Diyarbakır. Ieri si era temuto il peggio perché il piccolo era giunto all’ospedale in condizioni critiche e s’aggirava lo spettro d’un caso simile a quello di Berkin Evan, il quindicenne di Istanbul morto due settimane or sono dopo un coma di nove mesi. Il durissimo intervento poliziesco, ormai diffuso nell’intera Turchia, da queste parti è di casa, attualmente viene giustificato per tenere sotto controllo l’ordine pubblico durante la campagna delle amministrative. Nella località kurda martedì si era sviluppata una vivace protesta della popolazione che ha scatenato la repressione. Ma i media e gli attivisti locali accusano i reparti antisommossa per un uso spropositato della forza anche verso i semplici assembramenti di persone.
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