Il parlamento turco ha approvato una legge che amplia considerevolmente i poteri dei servizi segreti nazionali. Il testo, approvato al termine di un acceso dibattito dai deputati della maggioranza del partito Akp del premier liberal – islamista Recep Tayyip Erdogan, conferisce enormi diritti in materia di raccolta di informazione ai servizi segreti turchi e introduce pene detentive in particolare per i giornalisti che divulgano documenti confidenziali relativi alla “sicurezza militare”.
La nuova normativa, dibattuta in Parlamento dall’inizio della scorsa settimana, autorizza i servizi a sorvegliare le linee telefoniche e a collezionare dati legati a “terrorismo, reati internazionali e servizi esteri” ben oltre i già ampi margini che la legge in vigore finora concedeva.
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