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Ucraina. Giornalisti russi fermati dall’esercito golpista

La direzione della tv Zvezda si è rivolta direttamente al neopresidente ucraino Petro Poroshenko, atteso oggi dalla cerimonia di giuramento, affinchè garantisca l’incolumità dell’operatore Andrei Sushenkov e del tecnico Anton Malyshev, e ne ottenga il rilascio.

I due hanno comunicato per l’ultima volta con la redazione ieri, quando avevano fatto sapere che il veicolo su cui viaggiavano era stato bloccato e che veniva perquisito. Poi più nulla.

Secondo il racconto del loro autista ucraino, fermato a sua volta per qualche ore prima di essere lasciato andare, una pattuglia ha controllato via radio i passaporti dei due, quindi li ha bendati, li ha fatti mettere in ginocchio e infine li ha trascinati via.

Non è la prima volta che la Guardia nazionale ucraina – nelle cui file sono confluiti in questi mesi di conflitto miliziani nazionalisti e neonazisti attivi durante la rivolta di Maidan – cattura giornalisti russi. Proprio ieri, per esempio, un deputato neonazista ha preteso l’allontanamento dal parlamento di Kiev (Rada) dei giornalisti russi accreditati, bollandoli tutti come «spie».

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