Menu

Deforestazione in Paraguay, un’inchiesta rivela i retroscena

“Ho cominciato a pensare a questa storia molti anni fa quando lavoravo per Conservation International come ‘media trainer’ e ho avuto l’opportunità di conoscere cos’è la deforestazione e i modi, spesso indiretti, in cui le foreste vengono trasformate in pascoli e terreni coltivati. Poco dopo, mentre conducevo ricerche per il mio libro, mi sono resa conto per la prima volta di come le immagini satellitari consentivano di ‘vedere’ il pianeta e il degrado ambientale in modi totalmente diversi. Una conversazione con un collega mi ha fatto pensare che le immagini satellitari possano essere il modo migliore di ‘mostrare’ e ‘raccontare’ una storia sulle conseguenze dell’agrobusiness e dell’allevamento industriale sulle foreste del Sudamerica”.

A parlare con la MISNA è Christine MacDonald, giornalista statunitense, esperta in temi ambientali. L’occasione è un raro e approfondito reportage sulla devastazione del Gran Chaco, una delle più vaste regioni del Sudamerica, vista dal Paraguay, dove il disboscamento è particolarmente feroce e indiscriminato. Solo lo scorso anno – scrive fra l’altro MacDonald nel suo “Green Going Gone: The tragic deforestation of the Chaco”, pubblicato da Rolling Stone e reperibile online – il Gran Chaco ha perso 914 miglia quadrate di copertura boscosa, pari a “29 città della dimensione di Buenos Aires”. Nei primi cinque mesi del 2014, poco meno di 1,6 miglia quadrate sono state rase al suolo.

“Ci sono voluti anni e la disponibilità di molte persone prima che fosse possibile contattare due grandi organizzazioni che usano le mappe per tracciare la deforestazione in Sudamerica, il l’International Center for Tropical Agriculture (Ciat) e Guyra Paraguay” aggiunge la giornalista, spiegando le difficoltà e il tempo, necessario per garantire la massima accuratezza delle informazioni riportate nel dossier, in cui viene fra l’altro messa in luce la politica spietata dei giganti dell’agrobusiness statunitense come Cargill Inc., Bunge Ltd., and Archer Daniels Midland Co. Una “strategia” che secondo le stime di Guyra Paraguay farà sì che entro il 2035 non ci saranno più alberi da abbattere nel Gran Chaco paraguayano.

“Ora è davvero importante diffondere questa storia, perché se le inchieste ambientali come questa non raggiungono grandi audiences gli editori saranno ancor più riluttanti ad assegnarle in futuro. Avendo avuto questa opportunità – conclude MacDonald – sento personalmente la responsabilità di parlare di queste tematiche il più possibile”.

Fonte: http://www.misna.org/

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *