Si susseguono gli scontri lungo il confine tra Azerbaigian e Armenia. Secondo quanto ha reso noto oggi il ministero della Difesa azero, le forze di Baku avrebbero intercettato un “gruppo di ricognizione e sabotaggio armeno” che voleva penetrare nel territorio azero. Nello scontro sono morti quattro militari di Erevan.
“Un gruppo di sabotaggio e ricognizione armeno ha fatto un tentativo di attraversare la linea di contatto nel distretto di Tovuz”, ha affermato il ministero della difesa azero in un comunicato. “Dopo essere stato intercettato – ha aggiunto – al gruppo è stato permesso di avvicinarsi, e sono state prese misure per neutralizzarlo. Di fronte ai danni subiti, il gruppo si è ritirato. Quattro membri del gruppo sono stati uccisi, e un altro…è stato arrestato dai soldati azeri”.
Armenia e Azerbaigian hanno combattuto tra il 1988 e il 1994 una sanguinosa guerra per il Nagorno Karabakh, la provincia a maggioranza armena che si è unilateralmente dichiarata indipendente da Baku. Nel 1994 è stato firmato un fragile cessate-il-fuoco che viene tuttavia sistematicamete violato dalle parti.
Negli ultimi giorni s’è registrata un’escalation tra le due parti e almeno 18 persone sono rimaste uccise. Nel weekend i presidenti di Armenia e Azerbaigian saranno ospiti di Vladimir Putin a Sochi per discutere della questione del Nagorno Karabakh.
Il presidente russo incontrerà separatamente i capi dei due paesi rivali ma spera di riuscire anche a organizzare un contatto diretto.
“La parte armena resta convinta che non vi sia alternativa a una soluzione giusta e pacifica del conflitto nel Karabakh. La parte armena s’è sempre espressa a favore di riunioni al più alto livello”, si leggeva in un comunicato emesso della presidenza armena prima che il governo azero informasse dell’uccisione dei soldati di Erevan, le cui circostanze sono tutte da verificare.
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