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Condannato scrittore turco, contestò repressione Erdogan

Lo scrittore e giornalista turco Erol Ozkoray è stato condannato oggi a un anno di prigione con la condizionale da un tribunale di Istanbul per aver “insultato” l’ex primo ministro e attuale presidente della repubblica, Recep Tayyip Erdogan, in un’opera dedicata alla rivolta antigovernativa dell’estate 2013. 

La corte penale della metropoli turca sul Bosforo ha deciso di sospendere l’esecuzione della pena di 11 mesi e 20 giorni di carcere e di rinviarla di cinque anni, ha precisato una fonte giudiziaria. Ma la pena rimane e si aggiunge a quelle già inflitte contro il giornalista e saggista negli anni scorsi, sempre a causa di sue prese di posizione nei confronti del governo. Lo scrittore, che ormai da tempo vive a Parigi e non era presente in aula al momento della lettura della sentenza, è finito sotto processo per ben 17 volte, prima sotto le giunte militari di estrema destra, poi sotto i governi islamisti presieduti da Erdogan. 
Ozkoray è un personaggio notoriamente critico rispetto al regime liberal-islamista turco dell’Akp. Nel mirino della magistratura turca è finito il suo libro Gezi Fenomeni, cioè “Fenomeno Gezi”, dedicato alla rivolta popolare di Gezi Parki di un anno e mezzo fa, in cui Ozkoray non aveva esitato a descrivere la degenerazione dei governi Erdogan da esecutivi eletti dal popolo a regime.  

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