Tensione stamattina al confine tra Bulgaria e Turchia, a pochi giorni prima del cruciale voto politico di domenica a Sofia. Alcuni militanti di uno dei partiti che dovrebbero riuscire a entrare in Parlamento – Bulgaria senza censura – ha bloccato tutti e tre i punti d’ingresso in Bulgaria per cercare d’impedire ai cittadini turchi di origini bulgare, che hanno doppia cittadinanza, di entrare nel paese per celebrare le feste e contestualmente votare alle elezioni di domenica.
I turco-bulgari votano prevalentemente per il Movimento per i diritti e le libertà (Dps), che nella legislatura appena conclusa è stato alleato del Partito socialista bulgaro e ha sostenuto il governo tecnico di Plamen Oresharski.
I piani iniziali dei dimostranti – secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa Novinite – erano di tenere la frontiera bloccata fino al 5 ottobre. Ma nella tarda mattinata almeno due dei tre punti di accesso erano stati liberati dalla polizia.
Costituito da pochi mesi, il movimento Bulgaria Senza Censura ha ottenuto il 10% alle elezioni europee e ben due seggi a Bruxelles, collocandosi come quarta forza nel panorama politico della Bulgaria e basando la propria crescita elettorale su violenti slogan xenofobi e qualunquisti.
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