Le vendite della bevanda capitalista per eccellenza sono in calo, almeno così dice l’azienda che nell’ultimo anno avrebbe registrato un calo dell’utile netto del 14%. Il crollo delle vendite non è da addebitare necessariamente alla crisi della Coca Cola, ma anche di Fanta, Minute Mad, Powerade e altri prodotti. Un piano annunciato a ottobre – e che dovrebbe essere realizzato entro il 2019 – prevede una riduzione dei costi di ben 3 miliardi di dollari, il che vuol dire almeno 1.800 lavoratori da tagliare a fronte dei 130 mila dipendenti totali del gruppo in tutto il pianeta. Di questi circa 500 i licenziamenti previsti ad Atlanta dove l’impero commerciale ha la sua storica sede. Secondo il Wall Street Journal la società intende eliminare i livelli di gestione e coordinamento locale ad Hong Kong, Istanbul, Londra, Città del Messico ed in altre città, reputati troppo costosi e parzialmente inutili, cominciando a gestire tutto direttamente dalla sede centrale statunitense. Anche in Italia sono previste ricadute occupazionali negative, con l’annuncio di 160-180 esuberi.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa