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Zagabria cancella il debito di 60 mila poveri

Il governo croato ha deciso di fare con alcuni dei propri cittadini quello che forse i governanti europei saranno costretti a fare con alcuni paesi dell’Unione. Cancellare una parte dei debiti.
Oggi Zagabria ha infatti deciso di azzerare il debito contratto da alcune migliaia di famiglie fra le più povere del paese, con una mossa dal sapore demagogico del premier Zoran Milanovic (a capo di un esecutivo socialdemocratico sconfitto nelle elezioni presidenziali di gennaio che hanno dato la vittoria alla conservatrice Kolinda Grabar Kitarovic) che non risolverà certo il problema complessivo di una società da sei anni alle prese con la recessione e impoverita da anni di liberismo e privatizzazione e sulla quale incombe l’ombra della troika da queste parti ancora assai ascoltata.
La mossa costerà al governo di Zagabria meno di 50 milioni di euro e beneficerà circa 60 mila persone che, probabilmente, quei debiti nei confronti dello Stato o di enti pubblici e non non li avrebbero comunque mai saldati. Un colpo di spugna fino ad un massimo di 4500 euro e comunque solo per le famiglie che hanno un reddito mensile complessivo inferiore ai 325 euro in un paese dove lo stipendio medio è di 737 euro e la disoccupazione sfiora quota 20%.
Al programma, battezzato “Nuovo inizio”, partecipano oltre al governo anche sei banche, alcune società finanziarie, gli operatori di telefonia mobile e fissa, i distributori di energia elettrica e di gas e anche molti Comuni.
L’esecutivo di centrosinistra probabilmente spera di far aumentare il proprio tasso di popolarità non particolarmente alto in vista delle elezioni legislative previste a fine anno.

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