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Turchia. Informa sui curdi, giornalista olandese rischia 5 anni di carcere

Una giornalista olandese residente dal 2006 in territorio curdo, in particolare a Diyarbakir, capitale del Kurdistan turco, è stata incriminata nei giorni scorsi per presunta “propaganda terroristica” in favore del gruppo armato curdo Pkk e rischia una condanna da uno e cinque anni di carcere. Il processo è stato fissato per il prossimo 8 aprile ad Amed (la denominazione curda di Diyarbakir).

Frederike Geerdink, sola corrispondente estera basata a Diyarbakir, autrice anche di un popolare blog dedicato esclusivamente alle lotte e alla condizione del popolo curdo, era stata arrestata il 6 gennaio scorso e interrogata dalla polizia, con l’accusa di “propaganda” per il Pkk, accusa da lei respinta. Secondo la stampa turca fra l’altro la giornalista avrebbe pubblicato sul suo blog bandiere curde e informazioni sul Pkk, il che evidentemente per il regime di Ankara costituisce reato. La cronista era stata scarcerata solo dopo l’intervento del ministro degli esteri olandese, Bert Koenders che però non le ha evitato l’incriminazione.
Le organizzazioni internazionali di giornalisti denunciano la situazione sempre più critica della libertà di stampa sotto il governo del presidente islamista, Recep Tayyip Erdogan, rilevando che la Turchia è il Paese del mondo con il maggior numero di cronisti in carcere.
Il giorno dell’arresto di Geerdink da parte della squadra speciale antiterrorismo, il 6 gennaio scorso, rileva Hurriyet online, Erdogan ha affermato invece davanti alla conferenza degli ambasciatori di Ankara che “in nessun Paese d’Europa o del mondo c’è una stampa più libera che in Turchia”.

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