In Grecia le farmacie sono di nuovo a corto di medicinali di base in quanto i rivenditori all’ingrosso sembrano aver adottato una stretta sulle forniture che ha provocato una improvvisa penuria degli antidolorifici più diffusi e di farmaci anti-infiammatori, come pure di antibiotici, insulina e vaccini.
A lanciare l’allarme è il capo dell’Associazione dei Farmacisti greci, Constantinos Lourandos, secondo cui il problema è causato dal fatto che i produttori diffidano dei grossisti che rivenderebbero i carichi di medicinali a prezzi maggiorati in altri Paesi invece di rifornire il mercato locale “poco redditizio” a causa della crisi economica che investe milioni di famiglie.
“Alcune società ci costringono ad acquistare altri medicinali insieme a quelli di cui abbiamo bisogno altrimenti non accettano le nostre ordinazioni”, ha detto Lorandos al quotidiano Kathimerini. Nel 2009, secondo i dati raccolti dall’associazione, il valore delle cosiddette esportazioni “parallele” ammontava a 1,4 miliardi di euro ma lo scorso anno è crollato a 310 milioni di euro. Lourandos ha anche detto che i farmacisti tendono sempre più a rivolgersi ai colleghi alla ricerca di farmaci richiesti dai loro clienti e hanno creato reti di scambio e una pagina di Facebook su cui pubblicizzano le loro esigenze. “Vi sono molte carenze di medicine e stanno aumentando. Ho bisogno di 70-80 unità di anticoagulanti ogni mese e di rado ne vedo più di 30”, ha detto a Kathimerini un farmacista ateniese.
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