Ieri si è votato per il primo turno delle elezioni presidenziali nella cosiddetta Repubblica Turca di Cipro-Nord, riconosciuta di fatto solo da Ankara ma non dalla comunità internazionale in quanto proclamata nel 1983 nella parte nord dell’isola di Cipro sotto occupazione militare turca dal 1974 e dove negli ultimi anni sono arrivati decine di migliaia di coloni dalle regioni povere e depresse dell’Anatolia.
Secondo quanto comunicato dal Supremo Consiglio elettorale (Ysk), l’affluenza ai seggi da parte dei quasi 177mila aventi diritto al voto è stata pari al 62.37%.
Con quasi il 98% delle schede scrutinate, il presidente uscente Dervis Eroglu, 77 anni, ha vinto la prima tornata aggiudicandosi però solo il 28,38% delle preferenze mentre tutti i sondaggi lo davano sopra il 32%. Dal momento però che nessuno dei candidati ha ottenuto più del 50% dei voti, domenica prossima si svolgerà un secondo turno cui prenderanno parte il leader del Partito di Unità Nazionale Eroglu (destra) e il socialdemocratico Mustafa Akinci, 67 anni, che ieri ha ottenuto il secondo posto con il 26,76% delle preferenze. In base ad un recente sondaggio condotto dalla società Gezici, Akinci dovrebbe vincere al secondo turno con quasi il 60% dei voti.
Oltre a Dervis Eroglu, che non gode delle simpatie del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e al candidato del Partito della Società Democratica arrivati in testa ieri, gli altri sfidanti erano l’attuale presidente del Parlamento Sibel Siber, 55 anni, (Partito Repubblicano Turco, centrosinistra), l’indipendente Kudret Ozersay, 42 anni, (ex negoziatore ai colloqui per la riunificazione dell’isola estromesso dall’incarico da Eroglu dopo aver annunciato la propria candidatura lo scorso ottobre); Mustafa Onurer, del Partito Socialista di Cipro (KSP) e poi gli indipendenti Mustafa Ulas ed Arif Salih Kirdag.
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