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Assalto talebano al parlamento di Kabul, nove morti

Nuovo spettacolare assalto dei talebani al Parlamento di Kabul, attaccato con una autobomba fatta esplodere a pochi metri dall’ingresso e poi bersagliato con un razzo e armi automatiche. Una sorta di megaspot che si è rivelato un fiasco dal punto di vista militare – tutti e sette gli attentatori sono stati uccisi ed è fallito il loro tentativo di entrare all’interno dell’edificio – ma che dimostra che gli ‘studenti coranici’ sono vivi e vegeti proprio mentre nel Nord del paese, nella provincia di Kunduz, la loro offensiva riporta sotto il controllo dei talebani due distretti.

Significativa l’immagine, mandata in onda da tutti i media internazionali, del vicepresidente che mentre presiede la seduta parlamentare viene letteralmente scosso dall’esplosione avvenuta a pochi metri dall’edificio teoricamente superblindato dalle forze di sicurezza mentre i calcinacci gli cadono in testa e i deputati fuggono a gambe levate. Al momento dell’attentato, rivendicato prontamente dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, l’emiciclo era alle prese con la ratifica della nomina del nuovo ministro della Difesa proposto dal presidente Ashraf Ghani. 
Il bilancio è di due morti tra i civili – uno dei quali è un bambino – e di una trentina di feriti, compreso un deputato e alcuni agenti.

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