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Tassi di interesse negativi in Svezia

Prima la notizia, così come riportata dall’agenzia Reuters:

La banca centrale svedese ha tagliato il suo tasso di interesse benchmark a -0,35% in una mossa a sorpresa e ha esteso il suo programma di acquisto di asset.

La banca ha spiegato che è aumentata l’incertezza all’estero anche a causa della situazione in Grecia, mentre la corona svedese si è rafforzata vicino ai livelli dove stava all’epoca dell’ultimo taglio dei tassi.

“Questa situazione(un rafforzamento della corona) rischia di interrompere il rialzo dell’inflazione che ora è iniziato”, spiega la Riksbank in una nota, precisando di avere aumentato gli acquisti sul secondario di 45 miliardi di corone svedesi (circa 4,8 miliardi di euro).

La maggioranza degli analisti sentiti da Reuters prevedeva che la banca mantenesse invariata la sua politica già ultra-accomodante dopo che gli ultimi dati sull’inflazione hanno dato un po’ di respiro alla lotta per scongiurare il rischio di deflazione.

Poi il commento: ma che razza di capitalismo è quello in cui chi presta denaro (in questo caso la banca centrale) ne regala una parte (lo 0,35%) a chi lo chiede in prestito?

Tutti i Giavazzi e gli Alesina di questo pianeta ci spiegano tutti i giorni che il profito è buono, che il profitto è bello, che non avrai altro dio che non il profitto. E invece per funzionare il capitalismo – non solo svedese, basta guardare ai tassi di intersse garantiti dalla Bce e dalla Federal Reserve (da sei anni a questa parte) – ha bisogno che qualcuno (il “pubblico”, naturalmente!) accetti di rimetterci in partenza?

E per fortuna che siamo “alla fine del tunnel”, “la ripresa sta iniziando”, ecc….

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