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La Lettonia si blinda, contro i profughi

Al fine di rafforzare il confine lettone-russo, la Lettonia ha intenzione di spendere circa 17 milioni di euro. Lo ha detto in una trasmissione televisiva il ministro degli Affari Interni lettone Rihards Kozlovskis. I fondi saranno necessari per costruire una zona di confine, che non permetterà di penetrare nel territorio “ai richiedenti asilo che non corrispondono allo status di rifugiati”.

Kozlovskis ha spiegato che dopo che una persona fa domanda d’asilo, deve essere mantenuta in Lettonia e poi riaccompagnata nel Paese da cui proviene. Poiché questo processo è finanziato dal bilancio dello Stato della Lettonia, potrebbe essere più redditizio, secondo il ministro, rafforzare invece il confine, infischiandosene della condizione e delle motivazioni del migrante.

Recentemente sul confine lettone-russo si è registrato un passaggio di migranti significativamente superiore rispetto agli anni precedenti. Ciò è dovuto sia alla crescita complessiva del numero dei rifugiati nel mondo, sia al fatto che, a causa dei combattimenti nel Donbass, si è ridotto il flusso di migranti che attraversano il confine russo-ucraino, e ora queste persone stanno cercando di attraversare i confini da altri Paesi limitrofi.

La Lettonia è considerata una nazione di transito per raggiungere la Polonia e altri Paesi dell’Unione europea.

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