Lunedi c’è stata un’altra riunione dell’Assemblea napoletana contro la guerra. presenti un bel po’ di realtà: Collettivo Autorganizzato Universitario, Studenti medi, Iskra di Bagnoli, Coordinamento secondo policlinico, Comitato di difesa dell’università pubblica di ingegneria, studenti federico II, Red Link, Cobas, Giovani Comunisti, Rete dei Comunisti, Area antagonista, compagni di Terzigno, Sinistra Critica, Comitato Pace e Disarmo.
Innanzitutto si è fatto il punto della situazione sul lavoro dell’ultima settimana. In poco meno di una settimana il sito http://www.stopwar.altervista.org/ è arrivato a circa 2400 contatti, segno di un’attenzione crescente rispetto all’iniziativa. le adesioni che sono arrivate, sia locali che nazionali, sono tante, trasversali ed anche significative: si va dai gruppi più politici alle associazioni, da sindacati a collettivi studenteschi… nel frattempo è stato fatto un lavoro sistematico di volantinaggio e attacchinaggio in scuole, facoltà e territori che ha sensibilizzato parecchie persone, e fatto conoscere in giro l’iniziativa. nell’ultima settimana i militanti no war sono anche andati ad accogliere i migranti di Lampedusa in arrivo al porto, a interrompere un job meeting ad ingegneria dove era presente l’ENI, alla manifestazione per un piano alternativo sui rifiuti ed alla manifestazione sulla precarietà, caratterizzando ognuno di questi momenti con la critica alla guerra ed alle sue conseguenze e con la promozione del corteo del 16 aprile.
Sono stati sciolti i dubbi relativi all’orario e il luogo del corteo.
Il concentramento sarà a piazzale tecchio, stazione campi flegrei, alle ore 10:30, con partenza massima alle 11:30, e direzione comando NATO [qui evento facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=176249029093091]. il percorso previsto opterà per quartieri popolati, come le strade di Fuorigrotta, piuttosto che per stradoni isolati, proprio per favorire una migliore comunicazione con la città. l’orario è sicuramente più impegnativo per le realtà che vengono da fuori, ma permetterà una partecipazione più agevole degli studenti delle scuole.
Lo striscione di apertura sarà: GIU’ LE MANI DALLA LIBIA, GIU’ LE MANI DAI MIGRANTI, sia per porre l’attenzione sull’aggressione militare contro la Libia, sia per ricordare che proprio quei paesi che bombardano sono quelli che segregano e pestano i migranti in fuga dalla guerra e dalla fame. secondo l’Assemblea, le questioni della guerra e dei migranti vanno infatti tenute insieme, perché sono legate a doppio filo. anche per questo le realtà presenti si sono impegnate a partecipare al presidio previsto giovedì a S. Maria Capua Vetere alle 11 di fronte al centro dove sono stati carcerati (ed oggi anche pestati) alcuni migranti provenienti da Lampedusa (partenza da Napoli alle 9 dalla stazione). anzi, è fortemente voluta la creazione, all’interno del corteo del 16, di uno spezzone incentrato proprio sulla questione diritti dei migranti/rifiuto dei CIE. così come l’Assemblea auspica la partecipazione della comunità palestinese e la costruzione di uno spezzone caratterizzato contro le aggressioni israeliane che in questi giorni hanno fatto più di 20 morti nella striscia di Gaza.
Si è quindi elaborato un calendario di iniziative settimanale per promuovere il corteo in giro per napoli. qui c’è un primo riassunto delle iniziative già organizzate: http://www.stopwar.altervista.org/index.php/iniziative/111-calendario-no-war
Mercoledi 13 aprile assemblea cittadina/conferenza stampa ore 17 Palazzo Giusso [http://www.facebook.com/event.php?eid=122082641202470]. giusso).
Si sono infine sciolte altre questioni organizzative in merito all’assemblea di domenica 17 aprile con le altre realtà da tutta italia. l’assemblea si terrà al centro storico alle 10, e deve segnare un momento di rilancio del movimento contro la guerra. sarà prevista una sessione più di analisi, cercando di confrontare le diverse visioni dell’affare libico, e un secondo momento di proposte su come continuare, magari a livello nazionale. sono invitate le realtà più diverse, ma l’Assemblea ha un’unica pregiudiziale: ribadire un secco NO alle aggressioni militari, senza alcuna ambiguità.
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