Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città del Brasile paese per esprimere il loro sostegno all’ex presidente Dilma Rousseff, destituita dal Senato dopo un processo d’impeachment intentato dalle destre che costituisce un vero e proprio golpe istituzionale. Le manifestazioni si sono tenute in varie città, indette da varie forze politiche, sociali e sindacali della sinistra, al grido di ‘Fuori Temer’ ed ‘Elezioni subito’.
A São Paulo più di cinquantamila persone sono scese in piazza nel settimo giorno di proteste contro l’attuale presidente Michel Temer, ex vice di Dilma Rousseff e accusato di essere la mente del colpo di stato intentato da partiti che pur essendo corrotti hanno utilizzato il tema della corruzione per eliminare dalla scena la presidente eletta e per cancellare alcune importanti riforme sociali varate dai governi guidati dal Partito dei
Lavoratori nei suoi 13 anni di governo. Nella capitale paulista la polizia, è intervenuta con gas lacrimogeni, idranti e granate stordenti per disperdere i manifestanti di sinistra, e ci sono stati alcuni feriti. I comandi della polizia hanno affermato di ‘essere stati costretti ad intervenire’ dalla violenza di una parte dei manifestanti che lanciavano pietre contro gli agenti in tenuta antisommossa e che in seguito alle cariche hanno eretto anche delle barricate.
Temer, leader del Partito del Movimento Democratico, di centro-destra (ex alleato del Pt) ha affermato che le proteste in atto sono realizzate da "piccoli gruppi, e non movimenti popolari di qualche ampiezza". Durante il G20 in Cina, ha detto ai giornalisti "in una popolazione di 204 milioni di brasiliani, non sono rappresentativi".
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