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Gran Bretagna. Attacco razzista, donna incinta perde il bambino

La polizia britannica ha annunciato di essere alla ricerca di un uomo in relazione a un attacco razzista avvenuto in un supermercato, nel quale una donna incinta di 34 anni ha perso il bambino.

I fatti sono accaduti il 6 agosto, la sera alle 21.40 locali, in un supermercato a Bletchey, in Inghilterra centrale. La donna, che stava tranquillamente facendo la spesa, è stata avvicinata da un uomo che ha iniziato a lanciarle offese razziste.

Non contento, l'aggressore ha seguito la donna che – secondo quanto ha ricostruito la polizia di Thames Valley – non ha fatto nulla per provocare la furia dell'uomo, e ha cominciato a prenderla a calci. In seguito all'aggressione, la donna ha perso il bambino.

Un 40enne, intervenuto a difesa della donna, inoltre, è stato colpito alla testa con una bottiglia.

"E' stato un attacco razzista che ha avuto conseguenze assolutamente devastanti per la vittima, la quale ha perso il suo bambino in conseguenza dell'attacco. I nostri pensieri vanno a lei e alla sua famiglia, in questo momento incredibilmente difficile e triste", ha commentato l'ufficiale di polizia che sta indagando, Richard Armitage.

La polizia ha diffuso anche la fotografia, tratta dalle telecamere a circuito chiuso, dell'uomo.

Alcuni media britannici ripresi da quelli internazionali stanno cercando nelle ultime settimane di mettere i sempre più numerosi attacchi e aggressioni razziste in correlazione al voto a favore della Brexit da parte degli elettori inglesi nel referendum del 23 giugno scorso. Basta dare uno sguardo alle statistiche sulla recrudescenza della violenza razzista in tutto il continente europeo per accorgersi che si tratta di una pura strumentalizzazione politica.

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2 Commenti


  • Cristiano Iaia

    Cari redattori di Contropiano, siete sempre molto attenti ad interpretare le cose in un ottica di classe e comunista, ma qui peccate di superficialità; non so se vi siete resi conto che l'incitamento a votare la Brexit è proprio frutto di quella "strumentalizzazione politica" di cui parlate. Io ci vivo in UK e vi assicuro che dopo il voto gli episodi di odio razziale, per non parlare di un più diffuso sentimento di "tornatevene a casa vostra" si sono moltiplicati a dismisura, come si vede anche dai media locali (io abito in una piccola città del nord e se ne sentono di belle…). Semplicemente, il gran bel voto della working class ha dato la stura a degli istinti malamente repressi da decenni di political correctness…Vabbè, in forme diverse sta avvenendo ovunque, ma che bella consolazione!


    • redazione

      Lei conferma la nostra tesi: “dopo la Brexit sono aumentati gli episodi razzisti perché lo dicono i media”. Se invece ha dei numeri certi, documentati, sull’esplosione del razzismo dopo il 23 giugno allora se ne potrebbe discutere. Ma ci sarebbe sempre il piccolo particolare di legare l’eventuale aumento dei casi di razzismo – ammesso che ci sia stato – alla decisione della maggioranza degli elettori di votare a favore della Brexit. Sempre tenendo conto del fatto che in Italia, Germania, Francia, Spagna gli episodi di razzismo anche violento sono in aumento da anni senza che si sia decisa la fuoriuscita dall’Unione Europea… le cose sono un po’ più complesse

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