12 giugno: “Festa della Russia”. Il 12 giugno del 1990 la Russia proclamò la propria indipendenza dall’Unione Sovietica. Ma non sembra sia stata una scelta saggia, per molti cittadini di quel paese…
Secondo Rosstat (comitato federale di statistica), al primo trimestre 2023 il livello di redditi considerato oltre la soglia di povertà era di 14.026 rubli e riguardava 19,6 milioni di russi (13,5% della popolazione) – 0,8% in meno rispetto al primo trim. 2022. Ma Rosstat prende in esame i redditi e non le spese, cioè i consumi effettivi.
La contraddizione, secondo Sovetskaja Rossija, consiste nel fatto che il paniere minimo costituisce ciò che deve essere strettamente consumato per sopravvivere e si avvicina più alle spese che alle entrate: cioè, non tutto il reddito va al solo consumo, perché c’è da pagare le tasse e altri pagamenti obbligatori, saldare debiti, mettere da parte qualcosa.
Vista così, la situazione è che a inizio 2023 le uscite al di sotto della soglia di povertà sono state registrate per 29 milioni di persone (20% di russi), che hanno speso in prodotti alimentari e altre merci e servizi meno di 13.545 rubli.
La valutazione ufficiale di Rosstat appare sottostimata, se si tiene anche conto di come venga valutata la soglia di povertà.
Viene preso come paniere minimo di consumo il 4° trimestre 2020, ragguagliato secondo l’inflazione. Il paniere è così calcolato: presa la quantità minima di prodotti alimentari, viene moltiplicata per 2; come dire che si spendono altrettanti soldi per beni e servizi, quanti per gli alimenti. Ma una tale struttura del consumo non è normale, ma rappresenta una soglia critica ed è caratteristica dei più svantaggiati, cioè riflette il minimo fisiologico e la soglia di povertà.
«Il reddito al di sotto del livello di sussistenza, rappresenta la classica miseria, non la povertà. La differenza fondamentale è che una persona non può uscire da sola da una situazione di miseria», afferma l’economista Mikhail Deljagin.
Se si considera la povertà in base alle uscite per prodotti alimentari, allora 34 milioni di persone (23,4% di russi) si sono cibate con meno di 6.772 rubli (parte alimentare del paniere minimo).
Infine, se si calcola la povertà secondo il metro dei paesi europei, compresi i Baltici e gli ex paesi del blocco socialista, il paniere alimentare non va moltiplicato per 2, ma per 3. Con una tale struttura, la soglia di povertà per la Russia sarebbe di 20.317 rubli, e 65 milioni (45%) di russi avrebbero consumato meno di quel minimo.
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Binazzi Sergio
mi pare un articolo con una impronta tipica del mainstream, non saprei proprio chi sia questo fantomatico Fa.Po. non si fa altro che fare propaganda antirussa nelle notizie che ci propinano quotidianamente e mi dispiace dirlo ma spero che non ci mettiamo pure noi in questa logica.
Redazione Roma
Curiosità. Sono fonti russe e la situazione sociale della Russia ha una sua dinamica interna che va conosciuta. Anche i partiti comunisti russi sul piano interno (politiche sociali) non fanno sconti al Cremlino, non si capisce perchè dovremmo farne noi
Binazzi Sergio
comunque penso che sia negli usa che nei suoi degni alleati, vedi Italia, siamo degli autentici maestri nel ridurre la gente nello stato di povertà, e, non essendo sicuramente secondi a nessuno, faremmo bene a leccarci le nostre ferite che sono purtroppo tante.
marat
Sovetskaja Rossija è considerata organo ufficioso del KPRF di Gennadij Zjuganov, il più ligio al Cremlino tra i partiti comunisti russi
Riccardo Longato
Un appartamento di una stanza, 34-35 mq, all’estrema periferia di Mosca, viene affittato oggi a circa 30.000 rubli escluse spese condominiali. Come può la soglia di povertà essere alla metà di questo importo?
Paolo
se vogliamo ricordare un po’ di storia Eltsin e un certo capo del KGB violarono la costituzione e presero a cannonate la duma uccidendo la maggior parte dei parlamentari della Russia sovietica, ammazzando i superstiti con i gruppi alfa (nucleo di quello che oggi chiamiamo Wagner). di fatto la Russia è figlia di un colpo di stato ma Putin era così gradito al sistema anglosassone e ai suoi satelliti che queste cose si dimenticano presto
Mauro Melli
non tutti vivono a Mosca. È come prendere a riferimento i costi a Milano in Italia. In Russia una buona percentuale della popolazione vive in zone rurali, nelle steppe della Siberia, dove vivono prevalentemente di ciò che producono, e li con 10.000 rubli l’anno, gliene avanzano pure. Ci dimentichiamo sempre che il settore primario, l’agricoltura,in Russia è tra i primi posti al mondo.