Basta alla repressione del movimento di solidarietà con Palestina! Basta complicità dell’università,del governo dello Stato spagnolo e del governo della Catalogna!
In questi momenti, siamo testimoni di un genocidio, quello del popolo palestinese, commesso dallo Stato di Israele. Un massacro nel quale si sono assassinati più di 40.000 palestinesi, fra i quali più di 15.000 sono bambine e bambini.
In relazione a questa situazione, il movimento studentesco e la solidarietà con il popolo palestinese sono andati crescendo in tutto il mondo.
Dagli Stati Uniti gli accampamenti nei campus denunciano la responsabilità delle università che stabiliscono legami con Israele e sottolineano la complicità del governo di Joe Biden, assoluto alleato dello Stato sionista.
Attualmente le occupazioni si sono diffuse dall’altra parte dell’Atlantico, in Francia, in università come Science Politiche o La Sorbona di Parigi, ed hanno raggiunto anche città del Regno Unito, della Germania e dell’Italia.
La risposta dei governi e delle direzioni universitarie è chiara: repressione.
É evidente che, i paesi dell’UE e degli Stati Uniti agiscono in linea con l’alleanza storica con lo Stato di Israele che hanno difeso sin dalla sua creazione basata sull’occupazione coloniale e sulla pulizia etnica.In una prospettiva antimperialista, antimilitarista e antipatriarcale, segnaliamo la responsabilità penale degli Stati.
Le occupazioni /accampamenti sono arrivate nello Stato spagnolo con l’occupazione/accampamento. dell’Università di Valencia, un ottimo esempio da seguire.
Da subito i giovani sono scesi in piazza per alzare la voce contro il genocidio in corso.
Per noi é charo che gli studenti, il personale docente e non docente delle università, I lavoratori devono schierarsi dalla parte del popolo palestinese e della sua resistenza.
Con questo questo obiettivo ci siamo organizzati, studenti dell’Università di Barcellona, ma anche di altre università catalane, gruppi giovanili, associazioni a sostegno della Palestina e sindacati. Siamo solidali con tutte le persone vittime della repressione a livello internazionale per aver lottato contro il genocidio in corso in Palestina.
Allo stesso tempo, sottolineiamo il ruolo assunto dalle università, un ruolo di avallo e pulizia del volto pubblico dello Stato di Israele. Esigiamo che le università pubbliche catalane stiano dalla parte del popolo palestinese, condannino il massacro, rompano i rapporti con lo Stato sionista, così come con le altre entità che vi fanno affari.
Tra questi ci sono Abengoa, Carrefour, Siemens, AXA o HP che hanno accordi con l’UB; Telefónica e Banco Santander, legati all’UPF e all’ICL con cui ha legami l’UPC, società che gestisce le miniere di Súria e Sallent ed estrae il materiale utilizzato per produrre fosforo bianco in altri paesi.
Inoltre, chiediamo che vengano interrotte immediatamente le relazioni accademiche con le università e gli istituti di ricerca israeliani.
In questo senso denunciamo anche la complicità del governo spagnolo con la situazione in Palestina, poiché continua a comprare e vendere armi e a mantenere rapporti economici e politici con lo Stato di Israele in connivenza con le imprese spagnole che continuano a riempirsi le tasche con questo conflitto.
Dalla Catalogna, la Generalitat, il governo autonomo, è sulla stessa linea di complicità. Sono questi i motivi per i quali esigiamo la rottura di ogni tipo di rapporto – economico, politico e diplomatico – di questi governi con lo Stato di Israele e la fine del commercio di armi con I responsabili del genocidio.
Chiediamo infine a studenti, insegnanti, lavoratori di unirsi per continuare a diffondere la lotta contro il genocidio e la complicità di aziende, istituzioni e governi in ogni facoltà, in ogni centro scolastico, in ogni quartiere, in ogni posto di lavoro.
L’esempio delle occupazioni, accampamenti, azioni, negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Italia o Valencia ci mostrano il cammino da seguire. 6 maggio alle 18h – Facultat de Geografia i Història de la UB (Porxo UB Raval)
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