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Si “pente” l’autore dei manifesti sui magistrati

«È vero, nei manifesti che ho fatto c’erano le stesse cose già dette da Berlusconi». Roberto Lassini, a pochi minuti dalle sue dimissioni, ai microfoni della Zanzara, su Radio 24. «Chiedo scusa anche ai giudici ma io sono piccolo piccolo… Pensate che quando ero in carcere mi chiamavano il tangentopolino, ero il sindaco del quinto raggio».

Il responsabile formale dei manifesti che equiparavano i magistrati milanesi alle Br si è detto quindi “pentito” e pronto alle “dimissioni” dalla lista elettorale che a Milano sostiene Letizia Moratti. Pochi sanno, però, che giuridicamente questo non è possibile. Lassini resterà perciò in lista e verrà votato da chi vorrà farlo. Al limite, se bisogna prender sul serio le sue parole, se dovesse essere eletto dovrà rinunciare alla poltrona di consigliere. Vedremo.

Il gesto  il “passo indietro” – gli era stato chiesto prima dalla stessa Moratti, poi, a catena, da tutto il Pdl. Ma non da Berlusconi, bisogna dire. La mossa punta a togliere di mezzo una bersaglio fin troppo facile per l’opposizione durante la campagna elettorale che già si preannuncia difficile per il centrodestra (dato sotto di 5 punti, al momento, nei sondaggi).

Roberto Lassini ha anche deciso di scrivere una lettera di scuse al presidente della Repubblica che aveva stigmatizzato i manifesti con la scritta Fuori le Br dalle Procure.

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