Il CSC esprime solidarietà a Nuri Ahusain Shahib e agli altri studenti libici arrestati nei giorni scorsi dalla Digos di Perugia coordinata dal Gip Luca Semerano.
L’inchiesta giudiziaria e l’azione di polizia che ha portato all’arresto dei dirigenti della Lega degli studenti libici in Italia, accusati di costruire un fronte internazionale di appoggio al legittimo governo libico, è un fatto gravissimo che deve mettere in allarme tutti i sinceri democratici e pacifisti italiani. Quella che e stata presentata come l’ennesima operazione di antiterrorismo è in realtà una vera operazione di guerra in territorio italiano contro il governo di Tripoli e un tributo che il governo e la politica italiana pagano al governo di transizione di Bengasi per avere un riconoscimento nella Libia post Gheddafi.
La lega degli studenti libici in Italia si è espressa fin dai primi giorni contro l’intervento occidentale in Libia e in sostegno al governo libico che subisce ancora una volta l’aggressione colonialista dei paesi occidentali diretti manovratori dei ribelli di Bengasi.
Ciò a cui stiamo assistendo è una vera e propria sottomissione del diritto e delle garanzie costituzionali agli interessi di guerra, pratica che non si era mai registrata nel nostro paese dalla fine della seconda guerra mondiale.
Dopo la concessione di ingenti finanziamenti al CNT in cambio della produzione e della consegna di 100mila barili di greggio al giorno stabilita dal vertice del gruppo di contatto sulla Libia di Abu Dhabi, la condotta di una operazione come questa era il naturale prosegui di un conflitto che ha fatto della sua assimetria una strategia di guerra. In pochi mesi siamo passati dalla costruzione del nemico perfetto, attraverso una informazione menzoniera e totalmente priva di alcun riscontro nella realtà, ai bobombardamenti e al congelamento del fondo sovrano libico ad azioni di polizia e guerra internazionale come quella di Perugia. E’ un chiaro cambi di marcia della politica estera italiana ed Europea. Sono passati solo 8 anni dal rapimento da parte dei servizi di sicurezza americani dell’Imam di Milano Abu Omar, sostenitore della resistena afghana e irakena,che tanta indignazione aveva suscitato nell’opposizione democratica e civile italiana ed ora
siamo noi a dimostrare agli alleati della Nato che abbiamo diligentemente imparato i loro metodi e il loro modo di combattere una guerra senza frontiere che mira ad annientare gli oppositori in ogni paese senza nessun rispetto nè del diritto internazionale né di quello nazionale.
Il più o meno tacito accordo con l’intervento armato in Libia di gran parte delle organizzazione e delle realtà che furono protagoniste dei movimenti contro le precedenti avventure militari ha fatto si che questa guerra venga combattuta tutti i giorni, su tutti i fronti nel totale silenzio e disinteresse dell’opinione pubblica e dell’informazione italiana.
Questa ennesima montatura giudiziaria contro gli oppositori dell’ordine mondiale imposto dalle superpotenze occidentali, ci costringe ad una estrema vigilanza di fronte al continuo restringimento di spazi di democrazia e di libertà di opinione nel nostro paese. È innammissibile che in un paese che a parole si dichiara democratico e soprattutto non ufficialmente in stato di guerra, si assista all’arresto arbitrario di cittadini che hanno come unica colpa la lealtà al proprio paese e il rifiuto della guerra di rapina contro i popoli.
Costruire un radicato e popolare movimento contro la guerra in Libia e contro tutte le guerre imperialiste diviene una urgente necessità non solo per garantire l’autodeterminazione dei popoli ma, la stessa democrazia nel nostro paese.
Come studenti esprimiamo tutta la nostra vicinanza e gratitudine alla Lega degli studenti libici in Italia che in questi mesi a contribuito in modo determinate alla difesa della verità e della pace in Libia e nel mediterraneo.
COLLETTIVO STUDENTI COMUNISTI-BOLOGNA
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