Immigrazione, dopo gli scontri a Bari la protesta si placa ma i blocchi continuano
di Vincenzo Rutigliano
La protesta degli immigrati che hanno bloccato la SS 16 bis e la linea ferroviaria nei pressi di Bari e ingaggiato scontri con carabinieri e polizia – molti dei quali rimasti feriti durante le cariche (almeno 20 feriti tra gli agenti e 15 tra gli immigrati), colpiti da grosse pietre tratte dai muretti a secco delle campagne dove è in corso la manifestazione di protesta – sta gradualmente rientrando. La situazione è più tranquilla, molti immigrati sono rientrati nel vicino Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo (Cara) ma non tutti i blocchi sui binari delle Ferrovie a nord della città, a quanto hanno riferito dalla Questura all’agenzia AdnKronos, sono stati rimossi. La circolazione ferroviaria, è stata sospesa dalle 6,10 alle 15, tra le fermate di Bari Parco Nord e Bari Santo Spirito, per l’occupazione dei binari. Lo stop ha causato ritardi medi di circa 4 ore per 10 convogli a lunga percorrenza e la cancellazione di 12 treni regionali.
Per calmare gli animi, almeno temporaneamente, è stato decisivo l’annuncio che mercoledì in Prefettura si terrà un vertice al quale parteciperanno anche il capo del Dipartimento delle Libertà civili e il presidente della Commissione nazionale per il riconoscimento dello status di rifugiato politico. Il vertice dovrebbe essere utile per accelerare i tempi di rilascio dei permessi umanitari, necessari per regolarizzare la situazione in Italia di questi immigrati libici, e di altre nazionalità, che lavoravano nel paese al momento della rivoluzione e da cui sono fuggiti. A piccoli gruppi gli immigrati stanno rientrando grazie alla mediazione realizzata, lungo il perimetro del Cara di Bari, tra funzionari della Prefettura, della Questura, e rappresentanti del Comune e della Regione Puglia con un gruppo di manifestanti. Ai più esagitati è stato chiesto di abbandonare le ostilità e di rientrare tranquillamente al Centro in attesa che mercoledì prossimo si svolga il vertice presieduto dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano.
Circa 30 immigrati che hanno partecipato alla protesta sono stati condotti in Questura e la loro posizione è al vaglio della polizia. Negli ospedali del capoluogo pugliese continuano intanto ad arrivare rappresentanti delle forze dell’ordine che necessitano di cure mediche perché rimasti contusi o lievemente feriti negli scontri. Per gestire l’emergenza è stato anche richiamato personale in ferie.
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