Dopo una settimana di stasi – dovuta ad una escalation militare fra Israele e Gaza – la protesta sociale degli ‘indignados’ di Tel Aviv ha ripreso ieri quota quando duecento attivisti hanno occupato un grande edificio in abbandono, a breve distanza dalla centrale Piazza Dizengoff. Nella nottata, su richiesta del sindaco di Tel Aviv Ron Huldai (laburista), la polizia è però intervenuta con determinazione e ha sgomberato a forza il palazzo. Due dimostranti sono stati fermati. Uno degli organizzatori della protesta ha spiegato all’Ansa che l’edificio occupato (e subito ribattezzato ‘Casa del popolò) era stato donato nel 1938 da un filantropo al municipio di Tel Aviv affinchè fungesse da centro sociale a vantaggio degli abitanti. Per decenni ha poi ospitato una scuola, poi è stato trasformato in un dormitorio per studenti. Il palazzo – di tre piani in stile Bauhaus- risulta essere abbandonato dal 1999. Secondo i dimostranti nel centro di Tel Aviv ci sono altri 20-25 edifici che il municipio lascia analogamente in stato di abbandono, nell’intenzione di venderli un giorno ad imprenditori privati. «Con l’occupazione di ieri – ha affermato uno degli attivisti – abbiamo voluto segnalare al sindaco che è giunto il momento di restituire quegli edifici agli abitanti della città». Da parte sua un portavoce del municipio ha affermato che la occupazione del palazzo è un atto grave e ha ribadito che il Sindaco è determinato ad impedire che la legge venga violata.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa