Il tasso di disoccupazione ad agosto è sceso al 7,9% dall’8,0% di luglio. Lo rileva l’Istat, sottolineando che i disoccupati del mese erano 1.965.000, 36 mila in meno rispetto al luglio e 83 mila in meno rispetto a un anno prima.
Ma il tasso di disoccupazione giovanile, per età compresa tra 15 e 24 anni, é aumentato al 27,6%, 0,1 punti percentuali in più rispetto a luglio e di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
L’occupazione ad agosto è aumentata dello 0,1% rispetto a luglio (+26.000 unità) e dello 0,8% rispetto ad agosto 2010 (+191.000 unità). Gli occupati tornano a superare i 23 milioni, il valore più alto degli ultimi due anni.
L’occupazione cresce nel secondo trimestre soprattutto grazie alla presenza al lavoro straniera. L’Istat spiega che nel periodo aprile-giugno è cresciuta dello 0,4% rispetto al secondo trimestre 2010 (+87mila unità) ma che mentre quella italiana perde 81mila unità, l’occupazione straniera avanza di 168mila. Il tasso di occupazione per gli italiani rimane stabile al 56,6% mentre quello degli stranieri è in discesa al 63,5 per cento.
L’apparente contradditorietà dei dati ha spiegazioni piuttosto semplici: il lavoro che si trova p di bassa qualificazione, gli “imprenditori” tendono ad assumere più gli stranieri che non i giovani perché li cosiderano più facilmente licenziabili. Il tasso di disoccupazione, infine, non tiene conto – per ragioni statistiche – degli “scoraggiati”; ovvero dei senza lavoro che hanno smesso anche di cercarlo. Un’area in crescita sia tra i giovani (2 milioni quelli che non studiano e non lavorano, i “né né”) che tra gli over 5o che hanno visto chiudere le imprese in cui lavoravano.
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