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Ferrero (Prc) fuori dal coro, Diliberto dentro

 

«Questo governo non ci piace: è espressione dei poteri forti, delle lobby, di quel mondo che ci ha portato nella crisi attuale». Molto critico Paolo Ferrero (Prc). «Questo governo legato alle banche, alle imprese, al Vaticano, alle università private, ai ‘soliti noti’ è il contrario di quello che serve al Paese. L’Italia dovrebbe mettere in discussione le politiche europee che sono all’origine della speculazione mentre questo governo è espressione diretta dei potentati e dell’ideologia neoliberista che hanno forgiato quelle politiche errate. La parola spettava al popolo, la scelta di non andare alle elezioni anticipate è un grave errore che purtroppo – conclude Ferrero – pagheranno gli italiani».

 

Di tutt’altro genere invece l’accogliena di Diliberto (Comunisti italiani): “Non possiamo che esprimere apprezzamento per il livello professionale ed intellettuale dei ministri che entreranno a far parte del governo Monti. Nella sobrietà comportamentale – afferma Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra – si avverte una netta discontinuità, una positiva differenza rispetto all’orrendo circo del governo Berlusconi. Per un giudizio di merito attendiamo naturalmente di verificare il programma di governo e i singoli provvedimenti che, auspichiamo, rappresentino altrettanta discontinuità. E non solo nelle forme, ma soprattutto nella sostanza rispetto alle interferenze delle oligarchie europee, delle banche e della finanza”.

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