Per mesi abbiamo denunciato lo sfruttamento del lavoro minorile che si cela dietro l’“alternanza scuola-lavoro”. Oggi ci troviamo a leggere notizie di cronaca che fanno comprendere le gravi responsabilità che il governo e il ministro dell’istruzione hanno assunto con superficialità riguardo l’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro nei percorsi di studio e per l’accesso agli esami di Stato. Quattro minorenni, infatti, hanno subito violenze sessuali da parte del gestore dell’ente presso il quale svolgevano un periodo di scuola-lavoro. Senza voler entrare nella terribile esperienza che lascerà segni indelebili sulle giovanissime studentesse, USB Scuola denuncia l’inadeguatezza di questo ministro dell’istruzione che, in continuità assoluta con i suoi predecessori di pseudo-sinistra e di destra, ha costretto le scuole a collaborare con qualunque ente o azienda accettasse gli studenti in formazione rischiando così di dare in pasto a soggetti presunti formatori le giovani vite di questi giovani, privandoli dello studio e della scuola come ambito di reale crescita e formazione in sicurezza.
La corsa alla ricerca di queste collaborazioni per lo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro, in troppe scuole, ha portato risultati scandalosi: studenti usati per sostituire i lavoratori, per nulla formati e sfruttati per svolgere lavori inutili e mai retribuiti. Un lavoro che non è e non può essere alternativo o formativo come la scuola, ma soprattutto un’esperienza di lavoro utile solo a far sperimentare a questa generazione il lavoro subordinato precario e non pagato, la totale assenza di sicurezza e dignità a vantaggio di un profitto dei privati sempre maggiore. Ma, adesso, la misura è più che colma! Il rischio che quanto accaduto alle quattro studentesse del centro di formazione professionale per estetiste di Monza, possa accadere ad altre si fa sempre più concreto.
USB Scuola si stringe alle quattro ragazze vittime di tale atrocità e chiede le dimissioni immediate del ministro Fedeli che, con l’approvazione lampo delle leggi delega, ha ribadito l’obbligatorietà di questo strumento di sfruttamento delle studentesse e degli studenti che continuerà ad esporli a rischi di ogni sorta, fisici e psicologici.
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