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I lavoratori licenziati dalle FS protestano a Palazzo Chigi

Mentre il premier Monti incontrava le cosiddette parti sociali per comunicare i piani del governo in tema di Pensioni e Lavoro, i lavoratori licenziati dalle Ferrovie dello Stato sono tornati a protestare proprio a pochi passi da Palazzo Chigi. I lavoratori, in presidio stamattina davanti a Palazzo Chigi a Roma, hanno scandito slogan come «Il lavoro non si tocca» e «ultimi licenziati 2011» cercando di richiamare l’attenzione sul loro licenziamento anche attraverso fischietti e tamburi. Una cinquantina di dipendenti delle aziende appaltatrici delle Ferrovie sono arrivati davanti la palazzo del governo mentre a Palazzo Chigi si avvicendano rappresentanti di sindacati e imprese per ascoltare dal premier i dettagli della manovra studiata dal governo e che verrà presentata domani. Si tratta di oltre 800 dipendenti delle società Servirail Wagons-Lits e Wasteels Internazional Italia che hanno ricevuto o stanno per ricevere lettere di licenziamento dopo il taglio da parte dell’Ad di Trenitalia Moretti di molti collegamenti notturni tra Italia e Francia e l’affido dei servizi alla multinazionale francese Veolia.

«Stanno distruggendo un settore per favorire l’Alta Velocità – dichiara alle agenzie di stampa Simone Riccio, uno dei manifestanti – Trenitalia sostiene che quello delle linee notturne sia un settore a perdere, nonostante porti due milioni di viaggiatori l’anno. Sarà fatto un taglio del 50% su tutte le linee. E intanto sono stati buttati ottanta milioni per ristrutturare i nuovi vagoni letto, che adesso sono abbandonati all’incuria: i lavoratori dell’Rsi, società che dovrebbe occuparsi della loro manutenzione, non ricevono lo stipendio da due mesi».

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