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Roma: lunedì manifestazione nazionale dei lavoratori licenziati da Trenitalia

Lunedì verranno a Roma da tutta Italia per realizzare un presidio in piazza della Croce Rossa davanti la sede di Ferrovie dello Stato che i lavoratori romani stanno già presidiando da giorni. Sono i lavoratori ex Wagon Lits, appartenenti ora a diverse aziende che forniscono servizi per i treni notte, che da diversi giorni stanno protestando contro gli 800 licenziamenti decisi da Trenitalia e operativi da domani. «Lunedì pomeriggio – ha detto alle agenzie di stampa Roberto Scarabotti, uno dei lavoratori – ci siamo dati appuntamento in piazza della Croce Rossa. I colleghi verranno da tutta Italia, da tutte le città in cui si sono mobilitati in questi giorni. Saremo sotto la sede di Fs mentre all’interno del palazzo ci sarà un incontro con il ministro Passera». Ieri sera una delegazione di due lavoratori aveva consegnato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al suo arrivo alla Stazione Termini, per chiedergli di intervenire affinchè li aiuti ad avere un incontro con il ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera, e riaprire quindi il tavolo di trattative con Ferrovie dello Stato che si è interrotto proprio ieri in serata con un nulla di fatto. 

Intanto continua a Milano la protesta iniziata ieri da tre ferrovieri che sono saliti su una torre faro a 50 metri di altezza all’esterno della tettoia che copre i convogli alla stazione centrale. Manifestazioni, invasioni di stazioni e arrampicamenti sulle torri sono stati realizzati ieri dai lavoratori licenziati in molte città italiane: Roma, Napoli, Torino e Messina.

 

Ad accendere la miccia era stata, oltre all’avvicinarsi dei licenziamenti, la sospensione della trattativa – dopo tre giorni di colloqui al ministero con sindacati confederali, Fs e azienda appaltatrice – per il passaggio dei lavoratori licenziati da Servirail e altre aziende alla Angel service, vincitrice del nuovo appalto. La società è incaricata per sei mesi da Fs di svolgere il servizio sui treni notturni. Ma – spiegano i sindacati – il problema è legato al fatto che sarebbero riassorbiti «poco più del 25% degli 800 lavoratori» finora impiegati. Una soluzione ritenuta inaccettabile. I lavoratori denunciano «la politica dell’ad delle ferrovie Mauro Moretti, che taglia in due l’Italia isolando il Paese e costringendo a usare i treni ad Alta Velocità a un costo doppio dei treni notturni». 

 

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