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Cinque fascisti arrestati a Roma

Dopo la sparatoria di Firenze i carabinieri pensano bene di tirare le fila di qualche vecchia inchiesta e “dare un segnale” all’area della destra fascista più delirante.

Cinque arresti e una decina di perquisizioni sono stati eseguiti da parte del Ros contro esponenti dell’organizzazione di estrema destra Militia. Sono accusati, tra l’altro, di associazione per delinquere e di azioni contro la comunità ebraica romana e il suo presidente Pacifici, contro la figura del sindaco di Roma Alemanno, di Schifani e Fini, G.Bush e cittadini rumeni. Un po’ di tutto, dal cileo della geopolitica al razzismo di cortile.

Gli arresti e le perquisizioni militanti di Militia cui è stato contestato, oltre al reato di associazione per delinquere, anche la violazione della legge Mancino (sul divieto di ricostruzione del partito fascista), la diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico, l’apologia del fascismo, il deturpamento di cose altrui, il procurato allarme e le minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti.

Secondo la doumentazione diffusa dal gruppo, le intenzioni erano quelle di «porre le basi di una guerra rivoluzionaria». È quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. Gli indagati sono 16, 5 dei quali sono finiti in manette. Tra i denunciati a piede libero anche un sedicenne, accusato di apologia del fascismo per aver predisposto un «documento-relazione dedicato ai “giovani”. Come abbiamo deto altre volte, non c’è un’età preferita per essere idioti.

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