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25 Aprile. Valutazioni su una giornata dedicata alle Resistenze

Valutazioni sulle manifestazioni di Roma e di Napoli.

La Roma antifascista ha onorato il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo con la partecipazione di tante realtà delle comunità resistenti internazionali a Porta San Paolo, simbolo storico della Resistenza, dal palco allestito dall’ANPI di Roma, si sono succeduti gli interventi dei combattenti partigiani.
Con quella del 25 Aprile 2015 si è messa la parola fine e si è cancellata quella brutta pagina scritta nel 2014, si è ristabilito il valore supremo della solidarietà antifascista.
La tessitura unitaria praticata dal Comitato 25 Aprile ha dato i suoi frutti. Le tante bandiere rosse si sono strette come un sol corpo vivo e resistente alle belle bandiere della Palestina, del Donbass antifascista, dei kurdi, dei rom, del Venezuela bolivariano, di Cuba e della pacha mama della Bolivia.
Come annunciato, al termine del presidio è partito il corteo di oltre un migliaio di compagne/i aperto dallo striscione del Comitato 25 Aprile: “NO PASARAN! Roma città aperta a tutte le resistenze” seguito da “ NO PASARAN! Per la resistenza antifascista, antimperialista, antisionista”, entrambi con a sinistra la stella rossa dell’internazionalismo. Il corteo, dopo aver sfilato per la Via Ostiense e Via Del Porto Fluviale, si è concluso al Ponte di Ferro e ha deposto un mazzo di fiori rossi alla targa che ricorda l’eccidio del 7 Aprile del 1944, quando dieci donne e mamme, vennero trucidate dai nazifascisti per aver assaltato per fame un forno del pane.
Liberata la strada dalle ambiguità e nonostante la prevalente censura mediatica calata su questa bella giornata di lotta romana, adesso la resistenza antifascista del 3° millennio, potrà continuare ad essere dispiegata e radicata nelle menti e nei cuori del proletariato, degli oppressi e degli sfruttati.
Roma, 25 Aprile 2015
Il Comitato 25 Aprile

Napoli. Comunicato rete antifascista sul corteo del 25 Aprile

Oggi in occasione del 70esimo anniversario dalla Liberazione italiana dal nazifascismo a Napoli più di duemila persone sono scese in piazza. Il corteo è stato organizzato dalla rete antifascista Napoletana con l’adesione di tutte le realtà di lotta della città e dell’Anpi. Numerosissimi i migranti presenti che, a seguito dell’ennesima strage nel mediterraneo, hanno preparato uno striscione in ricordo delle innumerevoli vittime del dispositivo securitario Europeo. Dopo aver attraversato le strade attorno Piazza Garibaldi,il corteo si è diretto verso via Cesare Rosaroll disattendendo le prescrizioni imposte della Prefettura e della Questura, ribadendo che nessuna strada della città può essere interdetta agli antifascisti. Lungo tutta via Foria le forze dell’ordine hanno predisposto un dispositivo di sicurezza da vertice internazionale,con tanto di elicotteri, idranti in prima fila e avvisi alla cittadinanza a non sostare con le macchine per una “previsione di turbativa dell’ordine pubblico”. Dopo più di un mese di presidi di polizia “straordinari”a protezione della sede “Berta”, si è assistito all’ennesima dimostrazione di quanto sia più importante difendere i neofascisti di Casapound, confermando quale sia il ruolo delle istituzioni nel depotenziamento delle giornate di lotta come quella di oggi. Va sottolineato che il dispositivo securitario è stato posto a guardia e difesa della sede storica dell’Msi da cui 40 anni fa partì la molotov che uccise Iolanda Palladino e che oggi viene usata dai fascioleghisti di Casapound. Da una parte un corteo espressione della reale opposizione alle politiche di sfruttamento che subiamo;dall’altra un dispiegamento di forze dell’ordine a difesa di chi promuove logiche divisorie e razziste. Dopo aver apposto la targa commemorativa per Iolanda, il corteo è proseguito per le strade della città arrivando sotto la prefettura dove una delegazione di migranti che rivendicava il diritto ad avere un’accoglienza dignitosa e a potersi muovere senza confini, non è stata ricevuta. Dopo mesi di volantinaggi e attacchinaggi a via Foria,nei quartieri circorstanti e in tutta la città siamo riusciti ad appropriarci del vero valore dell’antifascismo inteso come pratica di lotta e resistenza. Consapevoli dell’aver intrapreso tramite questo percorso di Rete una prospettiva di lotta più ampia, guardiamo a tutto il lavoro politico che ci aspetta da domani nella preparazione di un primo Maggio di lotta e in attesa della “venuta” di Renzi a Napoli il 16 Maggio. Una nuova resistenza è iniziata…nè con Renzi nè con Salvini!

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