«Non ho nulla da negoziare» con il premier Mario Monti: «Non ho chiesto nulla, non ho chiesto supporto finanziario e non ho chiesto incentivi. Ho solo chiesto pace fra le parti per farci lavorare». Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, a chi gli chiedeva se trattasse direttamente con Monti.
«Il ministro del lavoro mi ha chiamato di nuovo. Sono stato chiaro, non so cosa posso cambiare della mia storia. Sono stato molto, molto chiaro». «C’è un mercato dell’auto con un volume di vendite sui livelli del 1985. Se continua così le vendite complessive di auto saranno meno di 1,7 milioni». «L’industria – ha aggiunto – non può tornare indietro di 20 anni: bisogna rifondare le basi».
«Le prossime settimane saranno cruciali per l’Europa». L’Italia con il suo debito da 1.900 miliardi è ancora molto a rischio. «C’è un’aspettativa che si convergerà verso una soluzione, con un pò più del 50% di probabilità ma non è garantito». «La situazione è molto difficile, è una situazione politica difficile, di cui non vanno sottostimate le conseguenze».
«Non è stata presa ancora alcuna decisione sulla sede. Faremo quello che è giusto dal punto di vista corporate». E ha sottolineato che bisogna vedere se i sindacati si impegneranno a fare la loro parte per lo sviluppo del settore, oppure se vorranno continuare a bloccare il processo di ristrutturazione: «E allora non avrei scelta». «La sfida dell’Italia è decidere se tornare a essere un produttore manifatturierio o no. Ce lo dicano». Impagabile.
Poi lancia Montezemolo premier. «Una domanda difficile, non saprei. Ha fatto un grande lavoro alla Ferrari». Luca Cordero di Montezemolo «ama le luci della ribalta. E da presidente di Confindustria ha espresso idee sul governo. Se vorrà continuare in politica, nel 2013 il governo lascerà, ci saranno le elezioni e questo gli offrirà un’occasione». Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, risponde a chi gli chiedeva se a suo avviso Montezemolo scenderà in politica.
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