Lo avevano annunciato: contro queste liberalizzazioni siamo pronti a tutto. E così è stato. I tassisti romani hanno fatto la voce grossa mandando in tilt la stazione Termini e l’aeroporto di Fiumicino minacciando di paralizzare la città. Proteste anche a Napoli e Milano. Intanto l’Authority sugli scioperi ammonisce che un blocco totale del servizio sarebbe illegale. Oggi presidio dei tassisti davanti a Palazzo Chigi.
Una serie di proteste spontanee dei tassisti che dal pomeriggio di giovedì si riuniscono in veloci assemblee nei parcheggi dei taxi per parlare di liberalizzazioni delle licenze e tariffe ha creato numerosi disagi a Milano. In particolare le iniziative hanno allungato i tempi di attesa alla Stazione Centrale e all’aeroporto di Linate. “Sono manifestazioni spontanee che non durano più di una decina di minuti – ha spiegato Salvatore Luca, dirigente della Categoria Taxi dell’Unione Artigiani -. I tassisti cercano anche di spiegare ai passanti e ai clienti i loro punti di vista”.
Servizio sospeso a oltranza a Torino
Dal tardo pomeriggio di giovedì è praticamente impossibile trovare un taxi a Torino: gli autisti, dopo un’assemblea spontanea all’aeroporto di Caselle, hanno deciso una mobilitazione di protesta ad oltranza contro il decreto sulle liberalizzazioni. Le centrali di chiamata 5737 e 5730 sono aperte ma gli operatori non possono soddisfare le richieste dei clienti e li limitano a informarli che il servizio è sospeso. Sono garantite soltanto le corse per i servizi urgenti, come, ad esempio, per il trasporto dei pazienti in cura day hospital o dei disabili.
Napoli, delegazione ricevuta in Prefettura
Una delegazione della Consortaxi, sindacato dei tassisti, è stata ricevuta in Prefettura a Piazza Plebiscito, occupata da oltre 500 taxi per protesta contro le liberalizzazioni. “Ci è stato chiesto di liberare la piazza ma noi da qui non ci muoviamo fino a quando non avremo risposte”, dichiarano i tassisti che presidiano Piazza Plebiscito. Consortaxi ha chiesto che la Prefettura sottoponga al governo e alle istituzioni locali le proprie istanze.
da Tgcom
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