Bologna. Nuove idee per bypassare la costruzione di case popolari?
Le idee che vengono alla Giunta Comunale di Bologna si sà sono state sempre, anni fà almeno, all’avanguardia sul territorio nazionale.
Ma quelle che vengono all’Assessore alle Politiche Abitative Malagoli (in quota SEL) sanno di qualcosa di già visto.
Di progetti co-housing sul scala nazionale ne abbiamo visti, milano in primis, e tutto hanno fatto fuor quello di risolvere il problema della casa, problema che a Bologna si stà espandendo a macchia d’olio già prima della crisi e che la Giunta cercare di curare con paliativi a dir poco fittizzi.
Progetto della passata Amministrazione Del bono, stoppato dalle dimissioni del Sindaco,vede ,forse la luce grazie a Malagoli che fà ripartire l’ autorecupero di immobili di proprieta’ del Comune e , completati gli iter necessari, darà tempo fino al 15 febbraio per inviare le manifestazioni di interesse mentre il bando, che arrivera’ successivamente ,servira’ per selezionare i vincitori. Dopo i 99 anni, gli inquilini potranno rinnovare l’accordo col Comune. Le abitazioni sono nove e si trovano in via Massarenti 232, 234 e 236, in via Mondolfo 13, via Lenin 14/2 e 14/3, via Roncaglio 13, via S.Donato 207, via Quarto di Sopra 15, Vicolo dei Prati 4, zone definite rurali ma vicino alla città e I futuri inquilini dovranno contribuire alla ristrutturazione del proprio alloggio, che e’ tra i 40 e gli 85 metri quadri al costo scontato di 1.750 € al metro quadro, prestando 900 ore di lavoro nel cantiere, nei fine settimana o durante le ferie e associarsi in cooperative, affiancando personale specializzato che provvedera’ anche alla loro formazione, qualora non l’abbiano.
Erano circa 300 gli interessamenti dei cittadini intenzionati ad armarsi di cazzuola nel passato bando e se pensiamo che le domande di casa popolare in città sono 10.000 e che di questi richiedenti nessuno potrà partecipare al bando vista la clausola di avere un valore I.S.E. del nucleo familiare richiedente non inferiore ad Euro 13.000,00 e Il valore I.S.E.E. non inferiore ad Euro 6.000,00 possiamo renderci conto di quale sia la portata dell’azione di Malagoli.
Una goccia in mezzo al mare, e visto il Fallimento del Protocollo sulla casa che ha visto anche il plauso del Presidente Napolitano ,che poi se ne è altamente fregato di saperne i risultati,ed ha visto usufruire 5 persone dopo 4 mesi di udienze per sfratti con personale comunale impiegato insieme ad i sindacati a svuotare il mare con un cucchiaino ( vedi nostri articoli https://www.contropiano.org/it/archivio-news/item/5648-il-protocollo-sfratti-%C3%A8-un-enorme-flop-l%E2%80%99asia-usb-sbatte-la-porta e https://www.contropiano.org/it/component/k2/item/4202-bologna-sulla-casa-ricchi-e-poveri-non-suonno-la-stessa-musica) possiamo,tranquillamente, affermare che di politiche abitative a Bologna si continua a non parlare anzi si cerca continuamente di bypassare il vero problema cioè quello di risolvere il crescente numero di sfratti , di ripristinare politiche di edilizia popolare e la requisizione di case tenute sfitte per far lievitare i canoni d’affitto.
E visto l’impegno preso dall’Assessore a dimettersi nel caso la giunta non si fosse fatta carico del problema casa, aspettiamo che o si attivi per risolvere la questione con proposte serie a favore delle fasce popolari in difficoltà estreme già in atto ed alle fasce che nei prossimi mesi vedranno requisite le proprie case per il mancanto pagamento dell’affitto o del mutuo o nel caso contrario a tornare a fare quello che faceva prima.
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