Circa 300 lavoratori della Fiat Powertrain Technologies, ex Iveco, hanno partecipato, secondo la Fiom, allo sciopero indetto «in difesa dell’articolo 18 e del contratto nazionale e contro l’estensione del modello Pomigliano in tutte le fabbriche del Lingotto». Una manifestazione si è svolta davanti allo stabilimento, alla presenza del segretario nazionale Giorgio Airaudo e del segretario provinciale, Federico Bellono. La Fiom parla di «clima di intimidazione» da parte dell’azienda.
«Oggi all’Iveco di Torino – ha detto Airaudo – abbiamo dimostrato che lo sciopero è un diritto anche alla Fiat, visto che da un mese è in corso una campagna con un forte dispendio anche economico da parte dell’azienda per dimostrare che i diritti non sono più compatibili con la logica Fiat. Nei prossimi giorni anche a Torino presenteremo le cause per dimostrare l’antisindacalismo del comportamento di Fiat nel tentativo di escludere i rappresentanti sindacali della Fiom. Lo sciopero di oggi contribuisce a preparare lo sciopero generale del 9 marzo dimostrando ai lavoratori che la Fiat è solo una tigre di carta. Più che occuparsi di rappresentare direttamente i lavoratori farebbe meglio a chiarire gli investimenti, a ridurre la cassa integrazione e a fare buoni prodotti».
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