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“Dallo sciopero politico alle dimissioni di Renzi”. Intervista a P. Leonardi

Nella notte di domenica Palazzo Chigi è stato "assediato" da una folta delegazione di attivisti politici e sindacali, tra cui spiccava la presenza preponderante dell'Unione Sindacale di Base (Usb),

Qui l'intervista realizzata ieri da Radio Città Aperta.

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Noi continuiamo a parlare di referendum. Abbiamo al telefono con noi Pierpaolo Leonardi della direzione nazionale Usb. Pierpaolo buongiorno.

Buongiorno a voi.

 

Forse ha sorpreso qualcuno che l’Usb fosse ieri in piazza, con tante altre persone ad aspettare i risultati e poi andare sotto Palazzo Chigi… Quale è il tuo primo commento?

Guarda noi ieri sera abbiamo voluto vederci tutti in piazza Campo de Fiori per aspettare insieme i risultati e quando è stato chiaro che i risultati erano largamente, ma veramente largamente, favorevoli al No abbiamo deciso di andare sotto le finestre di Palazzo Chigi per chiedere le immediate dimissioni di Renzi; che sono arrivate altrettanto immediatamente. Una bella giornata quella di ieri, perché segna una ripresa di protagonismo dei lavoratori e delle masse popolari, al di là delle chiacchiere che ci hanno raccontato per giorni e mesi i mezzi di comunicazione di massa mainstream, che favoleggiavano di una grande ripresa del sì, della forte affermazione che avrebbe avuto sicuramente…

Ieri c’è stata invece questa plateale sconfessione di coloro che avevano provato in tutti i modi a piegare il volere popolare ai propri interessi. Noi siamo molto molto soddisfatti. Siamo molto soddisfatti perché credo che stavolta abbiamo dato un contributo molto rilevante ad una lettura di sinistra del voto. Non “di sinistra” come la si intende classicamente, ma una lettura di parte popolare, di parte del movimento dei lavoratori. Il rischio grande che si correva era che fosse la destra ad intestarsi questa vittoria; e noi ieri sera abbiamo cercato di mettere in discussione questa possibilità, l'abbiamo in buona misura impedita.

Questa è una vittoria che certifica la rottura della relazione tra l’esecutivo e le masse popolari. I lavoratori sono costretti ormai da troppo tempo a subire l’ingiuria dei provvedimenti che l’Europa ha commissionato a tutti i paesi europei e quindi anche all’Italia, con la trasformazione e la precarizzazione totale del rapporto di lavoro, l’affondo sulle tutele pensionistiche, l’attacco al welfare universale, ed anche attraverso questo scandaloso sostegno che Renzi ha ottenuto dai sindacali confederali, sia per quanto riguarda il contratto del pubblico impiego – in cui è stato inserita la clausola relativa all’accordo quadro, che chissà se rimarrà esigibile dopo quanto accaduto ieri, che prevede “welfare aziendale” in sintonia con quanto avevano ottenuto i padroni metalmeccanici, sempre con Fim-Fiom e Uilm per sancire la loro ritrovata unità.

Cosa succederà, ora?

Ecco, credo che sia davvero una giornata molto molto importante. Io non so cosa cambierà, cosa accadrà esattamente nelle prossime ore e giorni. Gli scenari possibili sono parecchi, è inutile scervellarsi a cercare di capire come e con quali imbrogli cercheranno di uscire da questa grave sconfitta che Renzi e il potere, i grandi potentati economici italiani hanno avuto ieri.

Quello che so è che c’è stata una rottura. Questa rottura va coltivata, va fatta crescere, va resa evidente, senza nessuna remora, avendo la capacità di gestire sul piano politico anche quel terreno sindacale che qualcuno pensa di essere solo confinata ai dati aziendali, ai dati della negoziazione tra le parti; e che noi invece abbiamo avuto questa volta la forza e il coraggio di portare sul piano politico, a cominciare dallo sciopero del 21 ottobre e della grande manifestazione del 22.

Erano ormai decine di anni che nel nostro paese non c’era uno sciopero che si poneva la cacciata del governo, è avvenuto con Renzi. Noi questa cacciata l’abbiamo portata nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, negli uffici, nelle piazze e l’abbiamo ottenuta. Non è un successo, ovviamente, solo nostro, non ci intestiamo la vittoria per intero, però sappiamo che abbiamo dato l’indicazione importante, che questa indicazione è stata raccolta.

 

Bene, molte grazie, Pierpaolo…

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