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Ricordato a Roma Roberto Scialabba. Ucciso dai fascisti dei Nar

Roberto Scialabba fu ammazzato a Cinecittà, in piazza Don Bosco, dai fascisti il 28 febbraio 1978. L’assassinio fu rivendicato dai Nar come vendetta per la sparatoria di Acca Larentia avvenuta il 7 gennaio dello stesso anno dove morirono due fascisti. La stampa, depistò ampiamente i fatti pubblicando la notizia del suo assassinio come un regolamento di conti per questioni di droga, un tentativo per snaturare del contenuto politico un’aggressione fascista e infamare chi in quegli anni sul territorio di Cinecittà lottava contro la piaga dell’eroina. A distanza di 34 anni dalla morte i suoi assassini sono liberi e uno di loro è tra i protagonisti dello scandalo parentopoli di Alemanno, che ha riempito le municipalizzate di fascisti e nazisti a lui vicini politicamente.

Nelle sue deposizioni il neofascista Cristiano Fioravanti ha accusato come killer il fratello Valerio e Franco Anselmi. Erano i fascisti dei NAR, quelli che sono accreditati nell’arco di sette anni tra il ’77 e il 1981 di ben 33 omicidi di giudici, poliziotti e militanti di sinistra. Sempre secondo le deposizioni di Cristiano Fioravanti l’autista dell’auto che trasportava gli assassini di Scialabba era Francesco Bianco.

Quel Bianco – denuncia Claudio Ortale , consigliere municipale del Prc – fatto assumere a chiamata diretta in ATAC da Alemanno. Quel Bianco scrittore di dichiarazioni “poetiche”, nell’orario di lavoro, naziste ed antisemite nel 201; quel Bianco gambizzato a Tivoli lo scorso dicembre 2011, dai Giannotta’s (stando alle recenti indagini della Procura della Repubblica) i tenutari della ex sede MSI di Acca Larenzia”. Un commosso ricordo e un fiore rosso alla memoria di Roberto Scialabba, caduto come tanti altri – conclude Ortale – per mano della canaglia fascista. Gli antifascisti romani non dimenticano e la nostra lotta continua”.

Ieri pomeriggio a Piazza Don Bosco si è svolto un presidio antifascista che ha ricordato l’omicidio di Roberto Scialabba.

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