I lavoratori dell’AMA e l’USB hanno dato vita ieri ad una manifestazione presso la Direzione Aziendale di Via Calderon de la Barca, contro il nuovo piano di riorganizzazione, per la sicurezza sul lavoro, contro il progetto di privatizzazione del servizio pubblico.
La manifestazione si è trasformata in una assemblea di piazza con interventi dei lavoratori dell’AMA delle varie zone di Roma, che hanno rilanciato la necessità di un percorso di lotta per migliorare le proprie condizioni di lavoro e con esse il servizio raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade, che proprio dai lavoratori viene rivendicato come un bene comune che deve restare pubblico.
Perciò l’iniziativa prosegue sia sul piano aziendale che sul versante sociale contro l’aumento dei carichi di lavoro, l’inserimento del 4° turno giornaliero, il lavoro domenicale obbligatorio introdotti per realizzare la cosiddetta “raccolta duale”, una finta differenziata che rischia di aggravare ulteriormente i problemi di pulizia della città. Ma anche contro il clima intimidatorio che ha prodotto migliaia di provvedimenti disciplinari.
All’iniziativa sono intervenuti anche i lavoratori dell’ATAC e ACEA, per portare il loro contributo e promuovere un percorso unitario contro la privatizzazione dei servizi pubblici, e gli occupanti di Via Spalla come cittadini del territorio interessati a condividere il progetto per un piano di vera differenziata porta a porta e quindi di riduzione dei rifiuti della città di Roma.
Durante la manifestazione un rappresentante dell’USB è stato ricevuto dall’Amministratore Delegato Dr. Capello, che ha raccolto la richiesta di un incontro per affrontare concretamente i problemi sollevati dai lavoratori presenti in piazza. USB considera positiva l’apertura dell’AMA, ma attende che si trasformi in una interlocuzione seria.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa