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Cresce la cig, ma Bankitalia predica “lavorare di più, più a lungo”

C’è qualcosa di folle nella classe dirigente che purtroppo ci governa. Da un lato abbiamo una crisi economica di dimensione epocali su cui nessuno vuole interrogarsi (perché è sorta, perché dura così a lungo – ormai siamo al quinto anno – ne usciremo mai e in quali condizioni?), dall’altra una serie di “prescrizioni” prese dai manuali di macroeconomia liberista che – semplicemente – prescindono dalla realtà.

L’Italia è in recessione, aumentano le richieste di cassa integrazione (è una misura a favore delle aziende, sono loro a chiederla) e anche i licenziamenti. Ma il governatore della Banca d’Italia – figura tecnica di alto livello e di impeccabile storia personale – sembra parlare di un altro paese.

Ecco qui la sua sortita di stamattina, nella ricostruzione di Repubblica:

Il nostro “è un paese anziano” e per mantenere il livello di vita raggiunto è necessario lavorare di più e più a lungo. Il richiamo arriva dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in apertura di un convegno a palazzo Koch sul ruolo delle donne. “Il mantenimento del livello di vita raggiunto nel nostro Paese – ha detto Visco – richiede che si innalzi l’intensità del capitale umano e riprenda a crescere la produttività totale dei fattori. Non può non richiedere che si lavori di più, in più e più a lungo”. “Non si tratta di uno slogan – ha aggiunto il governatore – ma di un percorso inevitabile, da affrontare con determinazione, anche se con la gradualità necessaria”. Il governatore, poi, ha parlato dei tanti ostacoli che bisogna rimuovere perché l’Italia cresca e delle riforme necessarie per far funzionare il mercato del lavoro.

 

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