Polemica in Toscana fra Usb e sindacati confederali su rappresentanza sindacale e contratto nazionale nei servizi ambientali. Il sindacato autonomo in una nota ha accusato Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel di aver scritto alle aziende in due casi, «alla Ersu di Pietrasanta e alla Sea di Viareggio, dove la Usb ha tra i lavoratori un forte e crescente consenso», chiedendo di bloccare le Rsu e minacciando cause legali per impedire lo svolgimento di elezioni promosse dall’Usb. Il 21 dicembre scorso, ricordano gli autonomi, i confederali hanno firmato a livello nazionale due accordi con la Confservizi, un verbale per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, e contestualmente un accordo sulle deroghe ai contratti nazionali che amplia il ruolo della contrattazione di secondo livello. «Le deroghe contrattuali non potrebbero avere validità se la maggioranza dei lavoratori fosse organizzata e iscritta con la Usb», osserva Luigi Marinelli, dell’esecutivo nazionale Usb, secondo cui la Cgil «difende la Fiom cacciata dalle fabbriche perch‚ non firmataria del Ccnl» ma poi «chiede alle aziende dei servizi ambientali di negare diritti sindacali alla Usb perchè non firmataria del Ccnl di settore». Antonio Lazzaro, segretario Fp-Cgil Toscana, respinge le accuse: «Sono settori privati – ha spiegato – e non pubblici, vige la normativa privata, e devono essere le organizzazioni confederali firmatarie a promuovere le Rsu, queste sono le norme. La democrazia è fatta di regole condivise, non di svegliarsi la mattina pensando di convocare autonomamente le Rsu. E il paragone con la Fiom è una sciocchezza: la Fiom ha rispettato tutte le leggi italiane, chi non le rispetta è Marchionne che l’ha espulsa con un provvedimento contra legem».
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