Ieri, improvvisamente, il movimento No dal Molin – nato contro il raddoppio della base militare statunitense di Vicenza – è tornato a farsi sentire. Con una iniziativa simbolica e provocatoria realizzata in contemporanea con la presenza di di alcuni generali statunitensi a un convegno organizzato dalla Confartigianato di Vicenza.
Nel pomeriggio di ieri una settantina di attivisti e attiviste hanno tagliato le reti che circondano i terreni da anni sequestrati dai militari. Un pezzo della rete è stato anche portato via da alcuni manifestanti per poi essere riconsegnato, poche ore dopo, ai generali a stelle e striscie. «I generali statunitensi calpestano casa nostra – hanno detto i No dal Molin – e noi entriamo in quella che loro considerano una loro area inviolabile e invalicabile per i cittadini vicentini. Alifuoco e Giulianati vogliono far credere che la base Usa è un’opportunità per la città: la verità, come sappiamo, è che l’installazione militare ha già devastato il nostro territorio, prima ancora di essere inaugurata».
Alcuni attivisti sono riusciti ad entrare nel perimetro militare statunitense e ad affiggere alcuni striscioni e a scrivere slogan contro la guerra sui muri sulle palazzine della base.
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